Svuotare un abito da sera, conservarne il volume, ma renderlo indossabile in ogni momento della giornata. Togliere la pesantezza ad un abito da sera, conservarne l’allure, ma renderlo tascabile per poterlo mettere in valigia e indossarlo ovunque. E consegnartelo dentro un minuscolo sacchettino di organza. È come liberarsi di un corsetto: quello che costringeva le donne prima degli Anni ‘20 del secolo scorso. Lo Zelda Pocket Party Dress è questo: un abito da sera tascabile, ma anche da giorno, da mettere sopra a tutto, anche ad un paio di jeans – figuriamoci sopra il Perfecto Dress – ispirato a Zelda Sayre Fitzgerald, donna irriverente e spregiudicata, considerata una protofemminista, vera icona di quei rivoluzionari Anni Ruggenti. In impalpabile e morbido tulle nero, è il PPD dalle scollature profonde, sia davanti che dietro; scollature che allungano e alleggeriscono la silhouette e che possono essere armonizzate su ogni forma del corpo semplicemente annodando alla larghezza desiderata il laccetto cucito sulla scollatura posteriore. Le cuciture lungo i fianchi sono all’inglese. Sugli scolli e sugli insert, invece, è stata usata la tecnica di cucitura dell’incrosto: piattissima e priva di spessore. Il fondo è tagliato al vivo e rifinito alle estremità con piccoli punti a mano. Sotto le spalline le immancabili asole per tenere fermo il reggiseno. Il PPD non è solo un abito, ma un atteggiamento, un modo di pensare, un’abitudine che non sapevamo di avere.